giovedì 23 dicembre 2010

La bottega dei giocattoli


In una notte di fine estate una ragazza veste l’abito da sposa della madre ed esce in nel giardino della sua grande casa di campagna. La mattina successiva giunge la notizia che i genitori, in viaggio d’affari, sono morti. La ragazza e i suoi fratelli sono costretti a trasferirsi a Londra dal fratello della madre, un giocattolaio maestro nella sua arte ma dispotico e disturbante, che ha sposato un’irlandese muta e si è preso in casa anche i due fratelli minori di lei.

Questo libro mi è piaciuto molto. Fatico a spiegare il motivo: dopotutto ha un inizio piuttosto avulso dal resto della storia, un finale decisamente un po’ troppo sospeso e un paio di inciampi e forzature. Eppure… eppure c’è qualcosa in questo testo che trasuda fascino.
Angela Carter pesca a piene mani dal romanzo gotico, lo aggiorna e lo riscrive con un talento e una raffinatezza lontana anni luce dalla maggior parte dei suoi contemporanei. La sua scrittura è piena di immagini evocative, i suoi personaggi sono umani, carnali e magnifici. Le tensioni erotiche percorrono il libro conferendogli una vitalità insopprimibile, le situazioni sono dense di rimandi psicoanalitici e di molte delle tematiche e delle atmosfere di cui sono intessute anche le mie storie: anzi, la verità è che sono profondamente invidioso… se fossi sufficientemente bravo, io scriverei storie così.

P.s.: da un racconto di Angela Carter è tratto il film “In compagnia dei lupi”, chi di voi lo ha visto ma non ha mai letto nulla della Carter credo si possa fare subito un’idea.

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