Chiacchiere preliminari: non mi capita di andare spesso al cinema ultimamente. L’ultima volta era stato questa estate. In entrambe le circostanze io e Simona abbiamo scelto il film tra quelli che davano a partire dalla voglia di andare al cinema, più che andare al cinema perché c’era un film che volevamo vedere. Devo dire sia l’altra volta (Una notte da leoni) che questa siamo usciti dal cinema soddisfatti.
La trama in breve: Bob Wilton, cronista di un giornale di dubbia reputazione è stato appena lasciato dalla sua fidanzata, perciò decide di partire per l’Iraq alla ricerca di uno scoop che gli faccia riguadagnare un po’ di stima di sé (e magari anche quella della sua ex…). E’ fermo in Kuwait per ragione burocratiche, quando incontra Lyn Cassidy, ex guerriero psichico facente parte del Primo Battaglione Terra addestrato negli anni ottanta nell’esercito degli Stati Uniti per contrastare l’avanzata dei sovietici. Insieme i due entrano in Iraq dove Lyn è stato richiamato a compiere un ultima perniciosissima missione…
Commento: Che dire, mi è proprio piaciuto. E’ un film veramente “scoppiato”, come peraltro i suoi protagonisti. Non tanto Bob (Ewan McGregor), ma sicuramente Lyn (Clooney), Bill Django l’ufficiale incaricato di addestrare il Primo Battaglione Terra (Jeff Bridges) e Larry Hooper (Kevin Spacey) il cadetto “malvagio” del battaglione. Peraltro con un cast così si fa quasi fatica a fare un brutto film. Su tutti per me emerge il personaggio di Jeff Bridges (la mente del progetto Terra) che colpito da una pallottola in Vietnam ha un’illuminazione: sarebbe molto meglio fare la guerra senza che nessuno si faccia male. Partendo da questo assunto riesce a farsi finanziare sei anni di ricerche sul campo alla ricerca di metodi di guerra psichica essenzialmente pacifica. Bill Django passa questi anni girando per il mondo tra comuni post-hippy, trip di acido e studi di spiritualità new-age, e ritorna all’esercito forte di una filosofia eterodossa essenzialmente basata su Guerre Stellari (non per nulla i guerrieri del Primo Battaglione Terra si autodefiniscono Jedi).
Da lì in poi è tutta una discesa. Una volta che questo battaglione è stato creato fermare il cuore di una capra dopo averla fissata per tre ore (e il conseguente passaggio al Lato Oscuro si tutto il progetto), o la mossa nonmiricordocome che si fa toccando il nemico con un dito sulla fronte e dopo che l’ha subita l’altro è destinato a morire (ma non subito, il primo che la subì morì 18 anni dopo…) il passo è breve.
Comunque una cosa ci tengo a precisare, questo non è un film “demenziale”: grottesco, sì, ma niente affatto stupido. Anche poetico per certi versi e certamente “luminoso”, per così dire.
A voi andarlo a vedere per capire a fondo cosa intendo.
E che la Forza sia con Voi.
La trama in breve: Bob Wilton, cronista di un giornale di dubbia reputazione è stato appena lasciato dalla sua fidanzata, perciò decide di partire per l’Iraq alla ricerca di uno scoop che gli faccia riguadagnare un po’ di stima di sé (e magari anche quella della sua ex…). E’ fermo in Kuwait per ragione burocratiche, quando incontra Lyn Cassidy, ex guerriero psichico facente parte del Primo Battaglione Terra addestrato negli anni ottanta nell’esercito degli Stati Uniti per contrastare l’avanzata dei sovietici. Insieme i due entrano in Iraq dove Lyn è stato richiamato a compiere un ultima perniciosissima missione…
Commento: Che dire, mi è proprio piaciuto. E’ un film veramente “scoppiato”, come peraltro i suoi protagonisti. Non tanto Bob (Ewan McGregor), ma sicuramente Lyn (Clooney), Bill Django l’ufficiale incaricato di addestrare il Primo Battaglione Terra (Jeff Bridges) e Larry Hooper (Kevin Spacey) il cadetto “malvagio” del battaglione. Peraltro con un cast così si fa quasi fatica a fare un brutto film. Su tutti per me emerge il personaggio di Jeff Bridges (la mente del progetto Terra) che colpito da una pallottola in Vietnam ha un’illuminazione: sarebbe molto meglio fare la guerra senza che nessuno si faccia male. Partendo da questo assunto riesce a farsi finanziare sei anni di ricerche sul campo alla ricerca di metodi di guerra psichica essenzialmente pacifica. Bill Django passa questi anni girando per il mondo tra comuni post-hippy, trip di acido e studi di spiritualità new-age, e ritorna all’esercito forte di una filosofia eterodossa essenzialmente basata su Guerre Stellari (non per nulla i guerrieri del Primo Battaglione Terra si autodefiniscono Jedi).
Da lì in poi è tutta una discesa. Una volta che questo battaglione è stato creato fermare il cuore di una capra dopo averla fissata per tre ore (e il conseguente passaggio al Lato Oscuro si tutto il progetto), o la mossa nonmiricordocome che si fa toccando il nemico con un dito sulla fronte e dopo che l’ha subita l’altro è destinato a morire (ma non subito, il primo che la subì morì 18 anni dopo…) il passo è breve.
Comunque una cosa ci tengo a precisare, questo non è un film “demenziale”: grottesco, sì, ma niente affatto stupido. Anche poetico per certi versi e certamente “luminoso”, per così dire.
A voi andarlo a vedere per capire a fondo cosa intendo.
E che la Forza sia con Voi.
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